Il dialogo fa parte dei cosiddetti "dialoghi liciniani", che vedono come narratore e personaggio interno agli eventi Licino, una delle maschere principali dell'autore. Tali scritti vennero presumibilmente composti nel periodo successivo al soggiorno di Luciano ad Antiochia (163 d.C.). Il dialogo è costruito sulla traccia del "Simposio" di Platone, ma ne rappresenta il rovesciamento comico. L'esposizione dei fatti, poiché prodotta da una testimonianza autoptica, spesso viene interrotta da considerazioni, impressioni e giudizi di carattere personale del narratore. Dal punto di vista contenutistico il rovesciamento attuato da Luciano è evidente: i convitati non discutono tra loro all'insegna del rispetto e dell'equilibrio, ma si insultano e si accapigliano, complice anche il troppo vino, fino ad arrivare alla vera e propria rissa. Un'attenzione particolare è poi rivolta alla descrizione dell'ingordigia dei filosofi: c'è addirittura chi ruba gli avanzi da tavola con la complicità dei domestici. Tra i personaggi messi in scena, si ritrovano i ruoli caratteristici della letteratura simposiale: il convitato che giunge a banchetto senza essere stato invitato, il ritardatario e l'ubriacone.
Autore:
luciano di samosata; zanotti fregonara a. (cur.)
Editore:
la vita felice
ISBN:
9788877992482
Numero di tomi:
1
Numero di pagine:
192
Anno di pubblicazione: 2009