½"Primitivo americano" Þ un libro dionisiaco, dell'abbandono all'eccesso della fame, della gola e del desiderio; ed Þ un libro dell'esultanza per l'immersione nella proliferazione disordinata e incontrollabile della natura, di cui la poeta si appropria a piene mani in un gesto liberatorio e sempre legittimo. Le poesie celebrano sensazioni fisiche primordiali come la percezione del pericolo del freddo estremo o dell'appagamento assoluto nel nutrirsi di altra materia naturale che Þ al tempo stesso diversa e uguale a sÚ, come il miele o la carne di un pesce che si Þ ucciso. Oliver mette in scena sia la metamorfosi del non-umano in umano - quando, folgorata dalla meraviglia, descrive una cerva che partorisce come una donna bellissima - sia dell'umano nel non-umano, quando descrive se stessa come un orso che rapina un favo di miele o se ne riempie la bocca con una grossa zampa. Coinvolge il lettore nella condivisione di aree indistinte di esperienza dell'umano e del non-umano su terreni di coabitazione come quello della palude, dove la tentazione di cedere all'istinto di fusione con la materia, con il suo farsi e disfarsi inarrestabili, il suo perenne divenire informe e multiforme, sfociano in una condizione preidentitaria in cui l'origine e la destinazione di ogni cosa creata si incontrano.╗ (dall'Introduzione di Paola Loreto)
Autore:
oliver mary; loreto p. (cur.)
Editore:
einaudi
ISBN:
9788806259044
Numero di tomi:
1
Numero di pagine:
216
Anno di pubblicazione: 2023